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– di Mario Dusi.

La discovery è un istituto tipico dei processi di common law, disciplinato dalla Sezione 1782 del diritto federale americano, con cui i tribunali statunitensi possono ordinare alle parti in causa la produzione di prove, anche per usarle davanti a un “foreign or international tribunal”.

Tale formulazione ha dato, in passato, spesso adito a dubbi, in quanto non era chiaro se comprendesse solo tribunali statali o anche tribunali arbitrali privati, portando varie corti USA a decidere, in casi analoghi, in modo contraddittorio.

A fare chiarezza sull’estensione del termine è intervenuta, recentemente, la Corte Suprema degli Stati Uniti (case No. 21-401), la quale, chiamata a pronunciarsi su un caso tra un fornitore automotive tedesco e un produttore di elettronica cinese, ha precisato che per “tribunali stranieri o internazionali” si intendono solo i tribunali il cui potere decisionale è conferito dallo Stato; di conseguenza, non i tribunali arbitrali.

Con ridetta sentenza è venuto meno l’obbligo, che veniva imposto anche al convenuto con sede nella EU, di produrre tutti i possibili documenti del caso, che la parte avrebbe invece potuto scegliere se usare (o meno) in un già programmato procedimento arbitrale (nel caso trattato, in Germania).

In una controversia sorta a seguito di una acquisizione, nel 2017, da parte di un’azienda cinese, di due rami di un’azienda tedesca (rami che l’azienda tedesca aveva a sua volta acquisito nel 2015 da un gruppo americano), l’azienda cinese aveva contestato alla controparte tedesca di averle taciuto l’abbandono nei rapporti di fornitura di vari clienti importanti, abbandono che avrebbe comportato perdite di fatturato per diverse centinaia di milioni di dollari, rendendo eccessivo il prezzo d’acquisto. Lo scopo della discovery americana era, quindi, quello di ottenere ex adverso delle prove a sostegno di queste accuse.

La decisione della Corte Suprema, presa all’unanimità il 13 giugno 2022, costituisce un precedente importante, che avrà un impatto concreto su molti altri casi sparsi per il globo: era, infatti, diffusa la pratica, per le parti di un arbitrato, di ricorrere allo strumento americano della discovery per supportare le proprie pretese. Una sentenza, dunque, quella dei giudici della Corte Suprema USA, che è destinata a cambiare le regole per la comunità legale globale.