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– di Mario Dusi.

Dopo un lungo lavoro cui hanno contribuito rappresentanti di avvocati e commercialisti, associazioni di imprenditori e consumatori, Camere di Commercio e tecnici ministeriali, è stata recentemente presentata a Roma la UNI 11871:2022, una nuova norma tecnica per gli studi professionali di avvocati e commercialisti.

La norma definisce, a livello nazionale ed europeo, i principi organizzativi per la qualità e la gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione, introducendo alcune novità rispetto alla UNI 33:2017.

In particolare, le aree toccate dalla norma sono: sostenibilità (principale elemento di aggiornamento rispetto alla prassi precedente), inclusività, pari opportunità, tutela della vita familiare e tutela della salute. Tra le misure previste troviamo, per esempio, la digitalizzazione dei documenti e l’utilizzo di materiali riciclati per tutelare l’ambiente, percorsi di formazione e di crescita interna, benefici per favorire le esigenze genitoriali, e facilitazione delle modalità di svolgimento del lavoro a distanza, con diritto alla disconnessione, per tutelare la sfera lavorativa.

L’applicazione è su base volontaria, ma molto incoraggiata dai suoi promotori (la Cassa Nazionale Forense, l’Ente Italiano di Normazione e l’Associazione italiana degli Studi Legali Associati) per le ricadute positive dal punto di vista della modernizzazione e ottimizzazione dell’attività professionale.

La sua attuazione consente, inoltre, di ottenere una certificazione di qualità, rilasciata da enti competenti, utile per accedere a incarichi nell’ambito di gare e appalti (pubblici o privati), e valida in tutto il mondo.