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– di Laura Basso.

Con la pronuncia  n. 4815 del 19.02.2019, la Corte di Cassazione ha riconosciuto il risarcimento del danno non patrimoniale derivante dalla lesione di diritti inviolabili della persona – costituzionalmente garantiti -cagionato mediante ripetute offese sulla presunta omosessualità di un dipendente, da parte del rappresentante legale della società datrice di lavoro. E ciò sulla base della prova del danno, ritenuta adempiuta anche attraverso il ricorso a semplici presunzioni.

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